Cos’è la diastasi addominale
Con questo termine s’intende l’allontanamento dei 2 muscoli retti addominali dalla linea alba, o linea mediana, una sottile striscia di tessuto connettivo non elastico che si estende dallo sterno al pube. Si parla di “diastasi addominale” in caso di una larghezza della linea mediana maggiore di 2 cm, che non rappresenta solo un problema estetico ma anche funzionale e di salute.
Come si diagnostica
I vari test di autodiagnosi pubblicizzati su internet, se eseguiti in modo scorretto, oltre a non essere affidabili possono aggravare la situazione. È necessario affidarsi a personale sanitario esperto, per l’esecuzione di test specifici e l’eventuale impostazione del trattamento più indicato. Può essere utile l’esecuzione di un’ecografia, per confermare e misurare la distanza tra i retti dell’addome.
È infatti possibile classificare la diastasi in base al rilasciamento della linea alba:
- lieve, se < 3 cm
- moderato, se tra 3-5 cm
- severo, se >5 cm
Inoltre, il base alla localizzazione del tratto della linea alba interessato, si può parlare di diastasi sovraombelicale, sottombelicale o completa.
Chi colpisce
Può colpire anche gli uomini, specie in età avanzata e/o sovrappeso, ma è più comune nelle donne. Si stima che circa il 30% delle donne ne soffra dopo la gravidanza: la condizione fisiologica di allontanamento dei muscoli addominali per far posto al feto in sviluppo diventa patologica se protratta per oltre 6 mesi post-partum.
Tra i fattori di rischio troviamo:
- predisposizione ereditaria
- sovrappeso
- età>35 anni
- alterazioni del tono della muscolatura addominale
- gravidanza, specie se gemellare o con feto di grosse dimensioni
Cosa Provoca
La diastasi addominale può provocare problematiche sia funzionali che estetiche:
- prominenza addominale (spesso confusa per gonfiore)
- mal di schiena (lombalgia)
- formazioni di ernie (ombelicale o epigastrica)
- incontinenza urinaria
- disturbi digestivi
- iperlordosi
- instabilità del bacino
- prolasso degli organi
Come si tratta
Nei casi più gravi è necessario l’intervento chirurgico, ma nei casi lievi-moderati, e prima del trattamento chirurgico nei casi gravi, viene sempre consigliato l’intervento riabilitativo conservativo. Oltre all’adozione di un adeguato piano alimentare e di un corretto stile di vita, infatti, con la fisioterapia è possibile migliorare e risolvere la diastasi addominale, grazie all’esecuzione di esercizi specifici di ginnastica ipopressiva, che permette un riequilibrio delle catene muscolari della colonna vertebrale e rinforzo della muscolatura colpita, senza aumentare la pressione nella cavità addominale.
Inoltre, con la Fisioterapia pelvica è possibile trattare le complicanze legate all’eventuale incontinenza da sforzo e prolasso degli organi, e con il Pilates fisioterapico mantenere una fascia addominale tonica.