Il linfedema è una patologia del sistema linfatico caratterizzata dal ristagno di linfa nei tessuti.
Cenni di anatomia
Il sistema linfatico è una depuratore naturale dell’organismo: la linfa filtrata dai capillari sanguigni scorre lungo i vasi linfatici grazie a contrazione ritmiche delle pareti e viene riportata nelle vene, passando attraverso i linfonodi, dei centri di filtraggio naturali contro le infezioni.
Se i vasi linfatici non sono in grado di drenare la linfa, si ha un accumulo di liquido e gonfiore: gli arti, sia inferiori che superiori, sono solitamente più interessati dalla formazione di edema ma l’accumulo può verificarsi in qualsiasi parte del corpo.
La linfa è un liquido ricco di proteine, l’edema linfatico è quindi più consistente dell’edema composto da solo acqua e più difficile da riassorbire.
Perchè si forma il linfedema?
Il linfedema è dovuto a un accumulo di linfa, e può essere causato da:
- un ridotto numero di vasi linfatici
- una formazione di linfa maggiore della capacità di trasporto
Come si classifica il linfedema?
Il linfedema può essere:
- primario (10-20%) se provocato da anomalie congenite e/o ereditarie a carico del sistema linfatico, colpisce soprattutto le donne
- secondario (70-80%), se causato da altre patologie (diabete, obesità, filariosi, erisipela, linfagite..) o successivo a incidenti, ustioni, terapie e operazioni chirurgiche (asportazione dei linfonodi in caso di interventi oncologici)
- malattia di Meige (10%): patologia che si manifesta intorno ai 35 anni un soggetto affetto manifesta i primi sintomi dopo i 35 anni d’età. La forma tardiva rappresenta il 10% dei lindefemi primari
Quali sono i sintomi?
Il gonfiore agli arti è il sintomo principale, spesso ignorato fino a quando diventa grave o non si associa ad a altri sintomi, come:
- alterazione del colore e dello spessore della pelle
- infezioni dermatologiche
- difficoltà nei movimenti
- prurito
L’ecocolor doppler serve ad escludere una malattia circolatoria sottostante: il linfedema può essere associato a un’insufficienza venosa, con un’alterata circolazione ematica.
Come si cura?
La chirurgia è riservata solo ai casi di estrema gravità, i farmaci non sono risolutivi.
Non esiste una cura definitiva per il linfedema, i trattamenti comprendono il linfodrenaggio e l’elastocompressione, e devono essere periodicamente ripetuti per mantenere i risultati ottenuti.
Il drenaggio linfatico manuale è un massaggio fisioterapico effettuato con manovre e tecniche specifiche, come il metodo Leduc o il metodo Vodder, senza oli o creme.
È una terapia che mira a svuotare i vasi linfatici, drenare e recuperare la linfa sottocutanea e far sgonfiare l’area interessata. Oltre al trattamento del linfedema, il linfodrenaggio può essere utilizzato efficacemente anche:
- durante la gravidanza per risolvere l’accumulo di liquidi
- prima e dopo interventi chirurgici per evitare la formazione di edemi e il loro ristagno
in associazione a trattamenti di fisioterapia dermatofunzionale e di medicina estetica come adiuvante contro la panniculopatia edemato-fibrosclerotica (cellulite)
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