Cos’è la fibromialgia?

 

 La Fibromialgia, o Sindrome Fibromialgica (FM), è una sindrome di sofferenza muscolo-scheletrica diffusa, caratterizzata da rigidità assiale e dolore, spesso influenzata anche da particolari condizioni climatiche, condizioni acute di stress psico-somatico e attività fisica. 

Le prime elaborazioni diagnostiche della patologia si devono a Foriep nel 1843, che con “callosità muscolari” si riferì a zone dolenti, percepite come bendellette rigide in soggetti affetti da reumatismi, ma è solamente nel 1976 che Smythe e Moldofsky, parlarono di “sindrome fibrositica”, dando finalmente importanza anche a sintomi quali ansia, depressione, astenia e disturbi del sonno. 

Pochi anni dopo, Yunus ampliò ulteriormente gli studi dei suoi predecessori, considerando anche i sintomi viscerali, come cefalea e colon irritabile, e rielaborando la classificazione in sindrome fibromialgica primitiva, secondaria e concomitante. 

Ad oggi, non è stata scoperta una causa, ma lo sviluppo della sintomatologia dolorosa sembra essere dovuto a un aumento della sensibilità del Sistema Nocicettivo, la parte del Sistema Nervoso responsabile della percezione del dolore. 

Chi colpisce

La fibromialgia ha un’incidenza stimata del 3% circa nella popolazione mondiale. La prevalenza aumenta nel sesso femminile: colpisce infatti, in media, 9 volte in più le donne rispetto agli uomini e tende ad essere diagnosticata prevalentemente nelle fasce di età 25-35 anni e 45-55 anni. 

 

Sintomi e diagnosi. 

È importante sottolineare come, a differenza di altre patologie reumatiche, la fibromialgia non si presenta con segni clinici visibili, quali arrossamento o gonfiore a carico delle articolazioni. Si può giungere ad una diagnosi di tipo clinico di fibromialgia, riconrdando che stress e condizioni climatiche possono influenzare la percezione della sintomatologia da parte del paziente. 

La diagnosi, secondo i parametri dell’ACR (American College of Rheumatology), prevede: 

  • tensione muscolare eccessiva, con contrattura a carico di distretti muscolari, come i muscoli del collo e i muscoli paravertebrali 
  • dolore cronico muscolo-scheletrico, presente consecutivamente da almeno 3 mesi e riferito ad entrambi i lati del corpo, che può essere percepito a livello dei muscoli, ma anche a carico delle articolazioni 
  • affaticamento ed astenia, da grado lieve fino a profondo 
  • presenza di tender points, ovvero punti dolenti o facilmente dolorabili alla digitopressione, che però non provocano dolore irradiato 

Come si cura?

Oltre alle cure farmacologiche, sono presenti differenti approcci terapeutici volti ad alleviare i sintomi della fibromialgia. 

Le terapie indicate sono quelle capaci di diminuire la tensione muscolare o interagire con il sistema nervoso per modulare il dolore: 

  • terapia manuale, con tecniche dolci come i pompages 
  • terapie strumentali, come la radiofrequenza per decentrare i muscoli e stimolare il microcircolo, e la neuromodulazione che interviene nella modulazione e percezione del dolore 
  • esercizio terapeutico, come il Pilates riabilitativo, che permette di sviluppare forza, resistenza e coordinazione, lavorando sull’allungamento muscolare e sulla consapevolezza corporea. 

È comunque necessario impostare un trattamento multidisciplinare, poiché dieta, abitudini di vita e altre patologie croniche, sono coinvolte nello sviluppo e nel decorso della patologia. 

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