Le patologie del pavimento pelvico
Le patologie del pavimento pelvico sono un problema sempre più attuale, interessando un’ampia fascia della popolazione, ma vengono ancora spesso sottovalutate o trascurate. Le disfunzioni che si manifestano possono essere di natura molto differente tra loro, colpendo sia uomini che donne, e richiedono un intervento multidisciplinare per una completa e ottimale gestione. Tra queste, ritroviamo:
- la sindrome da dolore pelvico cronico
- l’anodinia
- la vulvodinia
Queste patolgie sono causate da un insieme di problemi che interagiscono tra di loro, e devono essere trattate in un’ottica multidisciplinare e, ovviamente, personalizzata.
La sindrome da dolore pelvico cronico
La Sindrome da dolore pelvico cronico (DPC) è caratterizzata da una sintomatologia complessa, tra cui il dolore localizzato nell’area pelvica e/o perineale con possibile irradiazione all’inguine e alla radice delle cosce, a vagina e vulva o pene e testicoli, al sacro-coccige e alla regione sovrapubica.
Perché sia considerato tale, è necessario che il dolore, provocato da un ipertono involontario della muscolatura pelvica, perduri da almeno 6 mesi. Sia nelle donne che negli uomini spesso si presenta anche dolore lombare, vescicale e collegato all’attività sessuale. Può essere associato inoltre a disfunzioni muscolo scheletriche, urinarie, ginecologiche o colon-proctologiche e interessa una donna su sei della popolazione femminile in età riproduttiva, con limitazione importante nelle proprie attività quotidiane.
Tra i fattori di rischio:
- patologie della zona interessata (endometriosi, cistiti..)
- interventi chirurgici
- gravidanza e parto
- traumi sportivi
- stress posturali o posizioni errate mantenute
- trigger points
- neuropatia del pudendo
Anodinia
L’Anodinia, o Nevralgia Ano-Rettale, è una condizione dolorosa a livello della cute e delle mucose della zona anale, causata da molteplici condizioni patologiche, che rappresenta il 25% circa delle sindrome dolorose ano-rettali.
Questa struttura anatomica è soggetta a continue contrazioni per garantire la fuoriuscita di sostanze di scarto e la chiusura ermetica del pavimento pelvico, e può presentare dissinergie o disfunzioni causanti dolore superficiale o profondo, anale o rettale. La zona anale e perianale presenta una vascolarizzazione e innervazione complessa, perciò la correlazione tra l’intensità del dolore e la gravità della lesione è spesso piuttosto scarsa, e può essere complicata da sintomi quali:
- formicolio
- bruciore notturno
- prurito
- dolori trafittivi
- pesantezza
- permanenza del dolore indipendentemente dall’evacuazione o dalla posizione
Vulvodinia
La Vulvodinia, o Sindrome Vulvo-Vestibolare, è un disturbo ginecologico caratterizzato da dolore cronico a carico della vulva e dei tessuti circostanti.
Il dolore può essere associato a bruciore, secchezza, dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali), irritazione e arrossamento. È frequente nella popolazione femminile, colpisce infatti il 12-16% delle donne italiane comprese tra i 18 e i 64 anni, ma non è ancora riconosciuta dal Sistema Sanitario Nazionale.
La diagnosi deve essere il più possibile precoce, per evitare le complicanze infiammatorie sulla funzionalità dei tessuti e organi coinvolti, ma spesso arriva tardivamente perché trascurata, sottostimata o confusa con il vaginismo, che però non provoca né bruciore né infiammazione ma esclusivamente dolore in caso di penetrazione.
In base alla localizzazione del dolore di può distinguere tra:
- vulvodinia generalizzata, all’area vulvare, perineo e zona perianale
- vulvodinia localizzata, al clitoride (clitoridodinia) o al vestibolo (vestibulodinia)
Cenni di anatomia
Il pavimento pelvico è una complessa struttura di muscoli, tendini e legamenti che chiude inferiormente la cavità delimitata da osso sacro, coccige e ossa iliache. Ha diverse funzioni:
- di sostegno e sospensione degli organi pelvici
- di continenza urinaria e fecale
- sessuale
- riproduttiva, durante la gravidanza e il parto
Il perineo è la parte più esterna del pavimento pelvico in cui sono visibili clitoride, uretra, vagina e sfintere anale nelle donne; testicoli, pene e sfintere anale nell’uomo.
Il diaframma pelvico lavora in stretta sinergia con il diaframma toracico, opponendosi alle pressioni addominali e alla forza di gravità durante la respirazione.
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