Cos’è la stipsi?
La stipsi, nota anche come stitichezza, è la difficoltà a svuotare del tutto o in parte l’intestino ed è una condizione che può impattare notevolmente sulla qualità di vita. Spesso si accompagna a feci dure, dovute ad un eccessivo riassorbimento di liquidi a livello del colon, dove la lentezza del transito delle stesse porta l’organismo a riassorbire più acqua rispetto al normale.
Si distinguono:
- stipsi di tipo transitorio, dovute a particolari condizioni o patologie
- stipsi croniche, onnipresenti nella vita di una persona
Chi colpisce
È una problematica molto frequente che interessa circa il 10-15% della popolazione, interessa maggiormente i soggetti di sesso femminile ed aumenta con l’avanzare dell’età. Inoltre, intestino e colonna sono in contatto diretto: per questo la stitichezza (ovvero un intestino troppo “pieno”) si accompagna spesso a una sensazione di rigidità a livello lombare o sacrale, e non è escluso che sia tra le principali cause di discopatie e “colpi della strega”.
Le cause
Tra le cause più frequenti di stipsi troviamo:
- dieta carente di fibre
- scarsa idratazione
- carenza di attività fisica
- farmaci
- disfunzioni del pavimento pelvico
Anche i problemi di mobilità viscerale rivestono un ruolo importante, infatti gli organi interni sono dotati di un movimento che segue il diaframma in ogni atto respiratorio: problemi a livello muscolare, ligamentoso o fasciale possono provocare la non corretta mobilità dell’intestino, che a sua volta si può tradurre in una causa di stitichezza.
Trattamento
La stipsi è una problematica che può essere affrontata, oltre che con accorgimenti nutrizionali, con una riabilitazione specifica, attraverso:
- l’aumento dell’esercizio fisico
- la rieducazione del pavimento pelvico
- la terapia manuale viscerale, per ricercare la perduta mobilità intestinale